Comitini

Comitini - la terra dello zolfo

Descrizione

Pur essendo il più piccolo paese come abitanti e fra i più piccoli come territorio di Agrigento si potrebbe affermare che non fa testo eppure è un comune con molta storia e che meriterebbe di essere valorizzato maggiormente. Si pensi al fatto che nel corso della sua relativamente recente storia, durante la II Guerra di Indipendenza molti dei suoi abitanti erano di provata fede antiborbonica, infatti il 3 luglio 1859 un nutrito numero di patrioti, avuta la notizia della vittoria di Palestro del 30 e 31 maggio, ottenuta dai Franco-Piemontesi guidati da Vittorio Emanuele II sugli Austriaci, issarono il Tricolore sulla "Petra di Calathansuderj" mirando ad un'insurrezione popolare ma scatenando la reazione borbonica quando fu firmato l'armistizio di Villafranca. Come pure negli anni dell'unificazione divenne un importante centro minerario, tanto che risultava compreso nel novero dei paesi con il reddito pro-capite più alto. Ma è a partire dagli anni '50 che inizia un preoccupante calo demografico il quale incide non poco sull'economia del luogo, un declino che a tutt'oggi appare inarrestabile derivante dal più classico dei motivi, la mancanza di lavoro. L'atto di nascita del Comune è da far risalire al 23 giugno 1627, data in cui al barone Gaspare Bellacera, da parte del re Filippo IV, fu concesso il privilegio dello "Jus Populandi" che era una sorta di licenza di popolare la baronia. Successivamente passata ai Gravina Cruyllas, la baronia fu elevata alla dignità di principato con privilegio concesso in Madrid da Carlo II in data 11 febbraio 1673. Tale agglomerato però già esisteva intorno al 1300 in funzione d'alloggio dei contadini che lavoravano nel feudo dei vari casati che si sono succeduti nel territorio. Esistono notizie della presenza sul luogo di una confraternita religiosa intorno al 1570, mentre intorno al 700 d.C. si fa risalire un insediamento bizantino che intorno all'800 venne trasformato dagli arabi nell'insediamento militare o forse in fattoria fortificata "La Petra di Calathansuderj ", tuttora ben conservato. Sul territorio sono state ritrovate, inoltre, tracce di insediamenti umani risalenti all'Eneolitico (3.000 a.C.). Oltre alla scarsezza di testimonianze architettoniche è anche insufficiente la documentazione letteraria in ordine all'esistenza di Comitini, come agglomerato, nel periodo antico. Si sa che sotto l'imperatore romano Antonino Augusto (138-192 d.C.) venne compilato uno stradario con cui si descrivevano le vie militari di collegamento fra i più importanti centri della Sicilia con Palermo. Come afferma Vittorio Giustolisi "La strada romana, che in base all'Itinerarium Antonini legava Agrigentum a Panormus, era un cursus che ricalcando in gran parte precedenti vie di comunicazione, venne principalmente attivata in tutto il suo tratto per sopravvenute esigenze commerciali a partire dai primi anni dell'Impero. Il percorso dell'Itinerarium, che grosso modo coincide con le strade moderne, le quali utilizzano la vallata del Platani, sarebbe così venuto ad aggiungersi a quello di un'altra strada, anch'essa molto antica, la quale aggirando il massiccio del Busambra dal lato occidentale, univa le due città della costa opposta.". Nascono quindi le Stationes e le Mansiones e queste, ubicate sempre fuori città, come le odierne stazioni ferroviarie servivano per scalo merci, smistamento della posta, cambio cavalli, vitto ed alloggio dei viaggiatori. Il territorio di Comitini, era attraversato da tale cursus ed è ad una distanza di nove miglia da Agrigentum, come afferma nel 1738 lo storico Pietro Wessellingio, che doveva esistere la "Statio". La progressiva chiusura delle miniere, l'ultima fu chiusa nel 1964, accompagnata dall'abbandono delle campagne ha comportato un lento ma inesorabile calo demografico, dai 3.157 abitanti del 1906, fino a raggiungere le 966 unità (455 maschi e 511 femmine) nel '96 (1.049 al '91). La densità della popolazione nel territorio al '96 è di 45 ab/kmq., al '91 era di 48 ab/kmq che è estremamente bassa rispetto alle densità al '91 nella provincia (156 ab/kmq) e nella regione (193 ab/kmq). L'emigrazione si diresse soprattutto in Belgio, Germania e Francia, forte anche l'emigrazione interna diretta massimamente nel triangolo industriale, basta considerare che a tutt'oggi gli elettori sono 1.525. Le immigrazioni (provenienti quasi esclusivamente da Marocco ed Albania) sono numericamente quasi trascurabili, mentre i rientri degli emigranti sono consistenti. La popolazione attiva al '91 è di 320 unità di cui 187 occupati, 27 disoccupati e 106 in cerca di prima occupazione. Gli occupati e i disoccupati sono così divisi fra i settori : agricoltura 31 unità, industria 42 unità; terziario 141 unità. Un notevole sviluppo di Comitini, come agglomerato ed anche dal punto di vista economico si inizia ad avere verso la fine del 1700 quando vengono sfruttati a livello industriale i giacimenti di zolfo di cui il sottosuolo di Comitini è ricco. Da questo momento inizia la trasformazione dell'economia locale da agricola ad industriale, l'industria estrattiva, entrata poi in crisi a causa della concorrenza estera soprattutto statunitense, malgrado ciò grazie anche alla realizzazione delle costruzioni ferroviarie, nel primo decennio post unitario, contava su ben 67 miniere, di cui 56 attive, dove trovavano lavoro 4.000 operai e vi era una popolazione fluttuante di circa 10.000 unità. E' il terziario, con particolare riferimento al settore pubblico, in cui il grosso dei lavoratori è inquadrato. Pur ristagnando l'agricoltura, il settore più attivo è l'edilizia malgrado sia stata condizionata fortemente da un piano regolatore eccessivamente vincolante. La cittadina, anche se priva non solo d'industrie e d'artigianato e seppur con gli esercizi commerciali ridotti all'indispensabile (vi è un unico bar, un'unica macelleria e un'unica rivendita di alimentari), vive un certo grado di benessere grazie all'alto numero di pensionati, in particolare delle miniere. Dai dati del censimento dell'industria e dei servizi del '91 risultano presenti sul territorio un totale di 48 fra imprese ed enti con un numero di 98 addetti. Essendo la natura dei terreni prevalentemente argillosa, l'agricoltura tradizionale non è molto sviluppata, mentre nelle limitate parti in cui il terreno ha natura marnosa, viene coltivato il mandorlo. Il lavoro agricolo è, salvo casi isolati, un'occupazione complementare a quella principale. Le produzioni più importanti riguardano cereali, uva, mandorle ed olive mentre i frutteti sono rari. Si erge sulla sommità di un'altura dominata dall'attiguo colle "Cumatino" da cui il nome. Nel periodo romano, intorno al I sec. d.C., lungo il Cursus Publicus Agrigentum- Panormus, dovevano esistere delle stazioni simili alle moderne stazioni ferroviarie, ed una di queste, denominata Comitiana o Comiciana, era ubicata nel territorio comitinese. Altri affermano che Comitini significa Collina dei fichi come dimostra l'etimologia della parola araba. Infatti cumma in arabo significa collina, tin traduce fichi e quindi Cumma el tin = collina dei fichi. L'ipotesi sembra veritiera se consideriamo che il toponimo originale è Cummatini e che il colle Cumatino anche oggi è ricco di fichi selvatici, una vegetazione che nell'antichità poteva essere molto rigogliosa per cui l'origine araba del nome può essere accettata. Caratteristici sono la Chiesa Madre, costruita nella parte più alta del paese ed accostata all'antico palazzo baronale Bellacera, restaurato e adibito a biblioteca comunale, la Piazza Umberto I in stile settecentesco con la Chiesa Immacolata e il palazzo Vella. E' fornito di una villa comunale, di un campo di calcio, di un campetto da tennis, di un campetto polivalente e di una palestra comunale, da sottolineare l'esistenza di un centro sociale per la prevenzione della tossicodipendenza, dotato, fra l'altro, di un attrezzato laboratorio di falegnameria. Dal punto di vista scolastico, nonostante il basso numero d'alunni che ha comportato e comporta un lungo contenzioso fra l'Amministrazione scolastica e quella cittadina circa l'opportunità di chiudere o meno l'edificio scolastico, sono presenti nel luogo e nell'ambito dello stesso edificio, le scuole dell'obbligo: elementari e medie, che sono sezioni staccate dei distretti di Grotte per le elementari e di Aragona per le medie, è presente, inoltre, una scuola materna.

Modalità di accesso

Accesso libero

Indirizzo

Piazza Bellacera, n. 1, 92020 COMITINI (AG)

Ultimo aggiornamento: 06/09/2024, 15:12

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